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Che cosa spinge il buon Luigi, studente universitario un pò svogliato, a chiedere a Giulia di fingere di essere la sua fidanzata e di presentarsi a casa sua per conoscere i genitori?

La voglia di compiacere mamma e papà che lo vorrebbero sistemato con una brava ragazza? il senso di competizione con l’amico Marco, da sempre felicemente fidanzato con Rebecca? Chissà…Di sicuro sarebbe un’occasione di festa per Berenice Borghini, pettegola padrona di casa perennemente impegnata a ficcare il naso nelle faccende altrui.

Ma cosa accadrebbe se si scoprisse che in un modo o nell’altro quel castello di carte costruito da Luigi fosse in realtà più solido di quanto sembri e che invece a vacillare sarebbero le relazioni delle persone a lui vicine?

Per scoprirlo basta farsi accompagnare dai protagonisti di questa storia; storia che sorridendo fa il verso ad alcune tematiche pirandelliane e che ci ricorda che a volte riusciamo ad essere realmente noi stessi quando indossiamo i panni di qualcun’altro.

Così è la vita, così è il teatro.